Non ci credevo finché non ho riletto la notizia più volte: Canon ha fatto qualcosa di assurdo con la EOS R7, spingendo la gamma ISO di questa APS-C a livelli che di solito si vedono solo sulle full-frame. E tutto questo è successo grazie a un aggiornamento firmware.
L’annuncio è arrivato alla China International Public Security Products Expo: la Canon EOS R7 è passata da un ISO massimo di 32.000 (51.200 espansi) a ben 204.800. Sì, hai letto bene, 204.800 ISO! Canon ha spiegato che questo aggiornamento porta le prestazioni in condizioni di bassa luce a un altro livello, permettendo alla EOS R7 di catturare dettagli che prima sarebbero stati impensabili per un sensore APS-C.
Ora, io lo so che Canon ha già fatto cose pazzesche con il firmware. Basta pensare a quando, nel 2022, hanno trasformato la EOS R5 in una “macchina da risoluzione” con scatti da 400 MP, sfruttando la tecnologia del pixel shift. Ma lì il discorso era diverso: la R5 aveva già uno stabilizzatore integrato che permetteva questa sorta di magia tecnica. Qui, però, stiamo parlando di qualcosa di completamente diverso. Un firmware che rende un sensore più sensibile alla luce? Onestamente, non pensavo fosse possibile.
E ora mi chiedo: Canon riuscirà a fare la stessa magia su altri modelli? E soprattutto, se Canon ci riesce, possono farlo anche altri brand con le loro fotocamere? Se sì, questa mossa della R7 cambia le carte in tavola. Di fatto, la rende una delle poche APS-C che può competere con le full-frame come la EOS R5 Mark II o la Nikon D850 in condizioni di scarsa illuminazione.
E allora mi viene da pensare: e se riuscissimo ad applicare questa tecnologia anche ai sensori ancora più piccoli delle Micro Quattro Terzi? Magari il gap tra APS-C, full-frame e formati più piccoli potrebbe finalmente ridursi.