Quando Canon ha lanciato la Canon EOS C400, ha presentato al mondo il triplo ISO nativo, un’impresa che ha ripetuto solo pochi mesi dopo con l’annuncio della Canon EOS C80. Ma cos’è il triplo ISO nativo e ha davvero importanza o è solo marketing?
Andiamo dritti al punto: è piuttosto impressionante. Ma per capire cosa significhi triplo ISO nativo e perché questo numero è davvero magico, è necessario comprendere innanzitutto cosa fa l’ISO, cosa rappresenta l’ISO di base e come si differenzia da un altro termine spesso usato nel gergo fotografico: l’ISO nativo.
Cos’è l’ISO in fotografia?
Quando un fotografo non può (o non vuole) aumentare l’apertura o rallentare la velocità dell’otturatore per far entrare più luce, ricorre all’ISO. Questa impostazione di esposizione viene utilizzata per amplificare il segnale digitale creato quando la luce colpisce i fotositi sul sensore della fotocamera. Immagina di aumentare il guadagno su un amplificatore audio; più alto è il guadagno, maggiore sarà la distorsione. Allo stesso modo, amplificare il segnale digitale dei fotositi del sensore introduce una distorsione visiva, chiamata rumore.
Questa fastidiosa grana luminosa, a colori o in bianco e nero, diventa sempre più evidente man mano che si aumenta l’ISO. Tuttavia, non tutte le fotocamere gestiscono allo stesso modo questo aspetto. Alcune sono in grado di mantenere una qualità dell’immagine superiore anche a ISO più alti rispetto ad altre.
ISO nativo e di base
Un modo per ridurre il rumore nelle immagini è attenersi ai valori di ISO nativi della fotocamera. Prendiamo ad esempio la Nikon Z6 III. La sua gamma ISO estesa va da ISO 50 a 204.800, ma la sua gamma ISO nativa è solo 100-64.000. I valori ISO al di fuori di questa gamma nativa sono estesi, il che significa che il segnale dai fotositi non viene più amplificato, ma l’immagine viene semplicemente scurita o schiarita digitalmente, causando più rumore.
L’ISO di base è relativamente semplice: è l’ISO nativo più basso della fotocamera, il valore che non subisce alcuna amplificazione. Quindi, l’ISO di base della Z6 III è 100 (anche se ISO 64 e 200 sono valori comuni). Tuttavia, con l’introduzione del doppio ISO e del triplo ISO nativo, le cose si sono complicate leggermente.
Doppio ISO
Comprendere il doppio ISO renderà più facile capire il triplo ISO nativo. Il doppio ISO significa semplicemente che non c’è un solo ISO di base, ma due: uno basso e uno alto. Questo è stato adottato da diversi produttori e, sebbene non tutti i brand siano altrettanto trasparenti nel descrivere i loro processi.
Mentre una fotocamera convenzionale utilizza un solo circuito analogico per gestire l’ISO di base, le fotocamere Panasonic con doppio ISO (come la Lumix S5 II/S5 IIX) hanno due circuiti analogici distinti: uno per l’ISO di base inferiore e uno per l’ISO di base superiore. Poiché questi circuiti agiscono prima che il segnale venga amplificato, anche l’ISO di base superiore può produrre immagini di qualità praticamente pari a quelle dell’ISO di base inferiore.
Triplo ISO nativo
Eccoci finalmente arrivati al triplo ISO nativo! Ora che hai capito il concetto di doppio ISO, questo non dovrebbe essere difficile da comprendere. In pratica, Canon ha trovato un modo per aggiungere quello che si può ipotizzare sia un terzo circuito analogico, che consente di avere un terzo ISO di base in grado di preservare la massima qualità dell’immagine.
Ciò che rende la EOS C400 e la C80 così notevoli è che il loro terzo livello di ISO di base è molto alto. Ad esempio, il doppio ISO della Sony FX9 è di ISO 800 e ISO 4000. Ma con il triplo ISO nativo della C400 e della C80, abbiamo ISO 800, ISO 3200 e ISO 12800. Questo è un ISO davvero alto per ottenere risultati puliti.
Per farla breve, il triplo ISO nativo consente a una fotocamera di avere non uno, non due, ma tre ISO di base, offrendo ai creatori di contenuti tre opzioni per ottenere immagini di qualità suprema, praticamente prive di rumore. Impressionante, vero?
Almeno fino a quando qualcuno non introdurrà un quadruplo ISO nativo…
