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Istogramma Fotografia: La Guida Completa

Se stavi cercando una mano a capire come funziona l’istogramma nelle foto hai trovato il posto giusto che fa per te! Dopo questa guida riuscirai a capire solamente guardando l’istogramma se una foto è esposta nel modo corretto o se stai sbagliando qualcosa. Andiamo a vedere meglio di cosa stiamo parlando!

L’istogramma fotografico non è nient’altro che la cartina tornasole della fotografia, grazie alle sue “barre” si riesce ad individuare in tempo reale se la foto che si sta scattando, o appena scattata, è esposta in modo corretto, sovraesposta o sottoesposta. Ma com’è possibile interpretare questi dati da un semplice grafico? Molto semplicemente la macchina fotografica grazie al suo sensore riesce a calcolare in tempo reale la quantità di luce che sta ricevendo e registra il tutto.

Che cos’è un istogramma in fotografia?

Ma è così difficile capire l’istogramma in fotografia? Solo alcuni fotografi possono controllare questi dati? Assolutamente no, i livelli dell’istogramma sono a disposizione di tutti e con tutte le macchine fotografiche, che siano bridge o mirrorless, reflex o fotocamere compatte. L’unica cosa che può cambiare è la modalità di visualizzazione degli Istogrammi, alcune fotocamere riescono a far vedere in tempo reale l’esposizione, altri modelli (quelli più vecchi) solamente dopo aver scattato la foto.

Come leggere un istogramma in una foto
Come leggere un istogramma in una foto

Possiamo tranquillamente affermare che l’istogramma ha rivoluzionato il mondo della fotografia, ha permesso a tutti di raggiungere l’esposizione perfetta oggettiva e di lasciare poco spazio al giudizio soggettivo (escludendo la creatività personale). In poche parole guardando questo grafico si può capire subito se una foto è esposta correttamente o no e i dati non possono essere interpretati in maniera diversa. Che tu sia un fotografo amatoriale o no, dopo aver studiato l’utilizzo dell’istogramma nelle foto riuscirai a capire come scattare immagini con una corretta esposizione sin da subito.

Canali di colore in un istogramma

Nel grafico degli istogrammi troviamo anche le informazioni per i 3 colori primari, ovvero rosso, verde e blu, noti anche come RGB. Nell’istogramma puoi notare che i diagrammi sono contrassegnati con colori diversi. Rappresentano i canali di colore rosso, verde e blu.

La parte grigia del diagramma corrisponde al momento dove si sovrappongono tutti e 3 i canali, giallo, ciano o magenta invece dove si sovrappongono solo 2 canali.

Comprendere come funziona l’istogramma in fotografia è davvero molto semplice.

Come leggere l’istogramma in una fotografia?

Ma arriviamo al punto, come si fa a leggere la luminosità in un istogramma? Come si può capire da quelle linee o curve se stiamo esponendo nella maniera più corretta la nostra foto?

Allora iniziamo a specificare che le barre che vedrai sull’asse verticale (le ordinate) sono la quantità di pixel per una determinata zona luminosa. Sull’asse orizzontale invece (ascisse) troverai la gamma dinamica, ovvero la differenza tra le ombre e le luci che un sensore riesce a gestire.

Riassumiamo:

Sulle ordinate troviamo la quantità di pixel

Sulle ascisse troviamo la differenza tra ombre e luci

Ma questi valori come vengono calcolati? Con dei semplici valori che vanno da 0 (il punto in fondo a sinistra che indica il nero assoluto) a 255 (che si trova in fondo a destra e indica il bianco)

Quindi i valori dell’asse orizzontale:

  • Valore 0: Nero assoluto (a sinistra)
  • Valore 255: Bianco puro (a destra)

Nello specifico possiamo dividere l’asse orizzontale in 3 macro zone:

  • Toni scuri: la zona a sinistra
  • Toni chiari: la zona a destra
  • Mezzi toni: la zona al centro

Stai capendo quanto è importante l’istogramma nella fotografia? Ti permette di visualizzare le zone più luminose e meno luminose nella composizione con dei semplici valori.

Non c’è bisogno di interpretare l’istogramma nella fotografia o altro, basta saperlo leggere.

Vediamo ora nello specifico come leggere un istogramma nelle fotografie valutando caso per caso in modo che puoi riconoscere tra questi esempi una situazione che sicuramente ti si verificherà.

Foto sottoesposta

Fotografia leggermente sottoesposta
Fotografia leggermente sottoesposta

Come puoi vedere i pixel sono raggruppati tutti a sinistra ed in grande quantità. È un segnale di foto sottoesposta dove i pixel sono per la maggior parte neri perché il sensore non è riuscito a memorizzare una buona quantità di dati.

Foto con scarsa luminosità

In questo caso non è una foto persa ma semplicemente è stata scattata in condizioni di scarsa luminosità ed il sensore non è riuscito a raccogliere la sufficiente quantità di dati. In questo caso entra in gioco il formato della foto, stiamo parlando del famoso formato RAW. Se avete scattato la fotografia in Jpeg in post-produzione sarà molto difficile recuperarla e quando modificherete i livelli si inizierà ad avvertire un po’ di rumore.
Se invece avete scattato in RAW, formato grezzo, avrete la possibilità di recuperare gran parte dell’immagine Questa è la famosa differenza quando ti chiedono se scattare in RAW o Jpeg.

Il mio consiglio per riuscire a sistemare queste situazioni è quello sempre di scattare in formato grezzo, tanto poi si fa sempre in tempo a convertire file RAW in Jpeg.

Esposizione corretta

Fotografia esposta correttamente
Fotografia esposta correttamente

Come potete vedere i pixel sono ben disposti da destra a sinistra e non hanno picchi esagerati in tutto il grafico. Questo vuol dire che la luce è stata raccolta in maniera corretta senza sovraesporre o sottoesporre il soggetto.

Foto sovraesposta

Fotografia sovraesposta
Fotografia sovraesposta

Se ci fate caso è il caso speculare della foto sottoesposta, solo che ora i pixel sono raggruppati tutti a destra. Vi ricordate che quella era la zona del bianco puro? Esatto, molto probabilmente la foto che avete scattato sarà completamente bianca o sarà quasi inutilizzabile se non avete scattato in RAW.

Quale sarà quindi la migliore condizione per le nostre foto? Sicuramente il caso dove i pixel sono disposti bene da destra verso sinistra senza nessun picco eccessivo nel grafico come vedete nella foto qui sopra.

Qual è la migliore forma di un istogramma per una fotografia?

Ci teniamo a fare questa correzione, c’è una bella differenza tra esposizione corretta e perfetta, perché i valori possono essere anche oggettivi, si vede a occhio nudo se c’è una mal disposizione dei pixel sulle assi del grafico, ma da quel momento a dire che una foto è esposta in modo perfetto è sbagliato. Non esiste l’esposizione perfetta, o perlomeno, diventa una situazione soggettiva dove ognuno di noi potrà avere la sua opinione. Quindi, se vi chiedono se conoscete l’istogramma perfetto per una foto dovete rispondere che conoscete l’esposizione corretta, non perfetta!

Come per esempio il mito della “foto con la curva al centro” è un falso mito! A parte che non riuscirai quasi mai a ottenere una foto con questi dati, ma la maggior parte delle foto “corrette” hanno una distribuzione dei pixel in modo frastagliato al centro!

Come leggere un istogramma

Puoi ricorrere alla tecnica dell’esposizione a destra, ma non è un sinonimo di “foto bella”, non ti far ingannare! Hai sicuramente più possibilità di poter modificare in post-produzione la tua foto visto che riuscirai a tenere i dettagli più puliti.

Casi di difficile lettura dell’istogramma

Di solito è abbastanza semplice leggere il grafico dell’istogramma, ma alcune volte può capitare di trovarsi di fronte delle foto che possono spiazzare, nel senso o si ottiene un risultato o se ne ottiene un altro.

Mi spiego meglio con un esempio, ti è mai capitato di inquadrare una zona dove una parte è sovraesposta e una parte è sottoesposta e non sai come agire? Eh eh questo è il classico caso delle foto sulle superfici che riflettono, come potrebbe essere la neve.

Ti ritroverai che non sai se alzare l’esposizione per recuperare la parte scura, rischiando di bruciare ancora di più la parte chiara o abbassare l’esposizione per recuperare la parte chiara e rischiare di bruciare la parte scura.

La coperta è corta vero?

Cosa fare in questi casi? O decidi di fregartene di una delle due parti e agisci verso un lato. Di solito è sempre preferibile sottoesporre un soggetto che bruciarlo. Ad impatto visivo è un problema che da meno fastidio, anzi alcune volte può essere anche interpretato come una scelta artistica che un soggetto completamente bianco che riflette la luce.

Oppure c’è la soluzione migliore, quella di recuperare il tutto in post-produzione, l’importante è che sia scattata in RAW! A quel punto basterà giocare con le maschere, dividere le due parti della composizione e riuscire cosi ad ottenere un’esposizione magistrale.

Il fenomeno del clipping

Il fenomeno del clipping in un istogramma nella fotografia
Il fenomeno del clipping in un istogramma nella fotografia

Uno dei bug che possono avvenire nella lettura di un istogramma è un vero e proprio errore tecnico, anzi un limite più che un errore. Si verifica quando alcune parti dell’istogramma risultano al di fuori del grafico, ovvero sotto il valore dello 0 per quanto riguarda il nero o sopra dei 255 per quanto riguarda il bianco. Quando succede questo prende il nome di clipping, in poche parole: perdita di informazione.

È un fenomeno da evitare se possibile perché poi diventa molto difficile da gestire in post-produzione, praticamente finiamo per rinunciare a dei pixel.

Che cos’è l’istogramma RGB

Un esempio di un istogramma RGB nella fotografia
Un esempio di un istogramma RGB nella fotografia

Aggiungiamo una nota per avere il quadro perfetto sul mondo degli istogrammi, il grafico RGB. Con questo tipo di strumento si possono comprendere tutte le sfumature per quanto riguarda le tre componenti cromatiche fondamentali. Con l’istogramma RGB si può capire facilmente se esistono delle dominanti di colore e correggerle in post-produzione.

Devi cambiare il modo di pensare all’esposizione

L’esposizione, come ben sai, è la combinazione di diverse impostazioni trovate nel triangolo di esposizione, ma per farla semplice è quanto è chiaro o scura la tua fotografia. Non esiste un’esposizione perfetta, ma è una scelta dei fotografi indirizzare la foto verso uno stile.

Questo vuol dire che la maggior parte dei fotografi vedrà quella foto con occhi diversi, per cui non sarà mai uguale. Il consiglio che ti posso dare è quello di dare alla foto il tuo significato e di non cercare di piacere per forza.

Istogrammi e livelli in post-produzione

È possibile vedere l’esposizione di una foto anche in post-produzione con software di editing come Photoshop o Lightroom o anche con Photoshop Online. Basta andare sullo strumento verifica e cliccare su “livelli”. A questo punto per correggere manualmente l’esposizione basterà spostare i cursori sull’asse delle ascisse per migliorare i mezzitoni e recuperare qualcosa sulle ombre e le luci.

Avvicinando il cursore di destra si agirà sulle luci, utilizzando il cursore di sinistra si modificheranno le zone d’ombra. Comunque spostando i cursori vedrete in real time le modifiche.

Per avere le idee chiare sul mondo di Photoshop leggi questi articoli su come ottimizzare Photoshop e delle shortcut di Photoshop per velocizzarti mentre lavori per editare le foto.

Correzione del colore con l’istogramma in fotografia

La correzione del colore con l’istogramma in fotografia si basa sul principio di utilizzare l’istogramma per identificare i problemi di saturazione e luminosità dei colori nell’immagine. Una volta identificati i problemi, si possono utilizzare strumenti di regolazione del colore per correggerli.

Per utilizzare l’istogramma per la correzione del colore, è importante prima capire come leggere l’istogramma. L’istogramma mostra la distribuzione dei toni dell’immagine su un asse orizzontale, con i toni più scuri a sinistra e quelli più chiari a destra. L’altezza dell’istogramma rappresenta la quantità di pixel in una determinata zona di toni.

Per correggere i problemi di saturazione e luminosità dei colori, si possono utilizzare gli strumenti di regolazione del colore come Curves, Hue/Saturation e Color Balance.

Il tool Curves consente di modificare la luminosità dei singoli colori o dell’intera immagine, ciò si può fare selezionando il colore desiderato e modificando la curva del colore.

Lo strumento Tonalità/Saturazione consente di modificare la saturazione dei singoli colori o dell’intera immagine.

Il tool Color Balance consente di modificare i livelli di rosso, verde e blu nell’immagine.

Tutti questi strumenti possono essere utilizzati insieme per ottenere il risultato desiderato. Utilizzando l’istogramma per identificare i problemi di saturazione e luminosità dei colori e gli strumenti di regolazione del colore per correggerli, è possibile ottenere immagini con colori più vivaci e naturali.

In generale, la correzione del colore con l’istogramma in fotografia è un processo continuo di prova ed errore, perché ogni immagine è unica. Utilizzando l’istogramma come guida, si può ottenere un’immagine con colori più equilibrati e naturali.

Capito ora cosa serve il grafico con gli istogrammi nella fotografia? Tutto chiaro? Per qualsiasi domanda scrivete qui sotto le vostre curiosità, saremo felici di darvi una mano!

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