Google lancia uno strumento gratuito per imparare l’illuminazione da studio: ecco come funziona Learning Light

Imparare a gestire la luce è uno degli aspetti più complessi della fotografia. Ma ora arriva un nuovo strumento gratuito da Google che promette di rendere tutto più semplice, anche per chi è alle prime armi.

Si chiama Learning Light, ed è uno degli ultimi esperimenti di Google nell’ambito dell’intelligenza artificiale applicata all’arte visiva e alla fotografia. Questo simulatore interattivo permette di studiare l’illuminazione da studio fotografico in modo semplice e immediato, offrendo un ambiente virtuale dove sperimentare in tempo reale luci, ombre, tonalità e atmosfera.

Cos’è Learning Light e come funziona

Il cuore del progetto è un chatbot chiamato LuxeBot3000, che guida l’utente attraverso otto mini-lezioni dedicate all’illuminazione. I temi affrontati includono:

  • Intensità della luce
  • Temperatura colore
  • Direzione e posizione
  • Contrasto e atmosfera
  • Forma e distribuzione della luce

Ogni lezione è accompagnata da una scena virtuale in cui è possibile vedere gli effetti delle modifiche in tempo reale, rendendo l’esperienza altamente visiva e comprensibile, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta alla fotografia di ritratto o allo still life in studio.

Interfaccia semplice, accesso libero e tanti parametri da provare

Una volta terminata la guida, gli utenti possono prendere il controllo completo dell’ambiente e gestire sei fonti luminose indipendenti. È possibile modificare parametri come:

  • Potenza
  • Angolo
  • Tonalità
  • Saturazione
  • Durezza e morbidezza della luce

Gli oggetti di scena sono pochi, ma funzionali: un manichino, una pianta, un divano e uno sfondo ambientabile in vari luoghi (ristorante, stazione sciistica, studio base). Anche se non si tratta di un software professionale come set.a.light 3D, il vantaggio principale è chiaro: Learning Light è completamente gratuito e accessibile dal browser.

I limiti: niente modificatori, oggetti di scena limitati e chatbot poco reattivo

Nonostante la buona idea alla base, ci sono alcune limitazioni evidenti. Le luci, ad esempio, non possono essere spostate fisicamente, e non ci sono accessori come softbox, beauty dish o riflettori – strumenti fondamentali in uno studio fotografico reale.

Il chatbot LuxeBot3000, inoltre, non è in grado di rispondere a domande personalizzate: la conversazione è predefinita e le interazioni sono limitate a un numero ristretto di opzioni.

Infine, la selezione degli oggetti di scena è piuttosto strana e poco utile per la fotografia realistica (tra gli oggetti disponibili ci sono addirittura due idranti e un barile arrugginito).

È utile per chi sta iniziando?

Assolutamente sì. Per chi sta muovendo i primi passi nella fotografia da studio, Learning Light è uno strumento formativo efficace, soprattutto per capire le basi dell’illuminazione e sperimentare senza costi. È anche utile per pianificare set fotografici semplici, immaginando già l’effetto della luce sulla scena prima di montare l’attrezzatura vera e propria.


Userai Learning Light per studiare la luce?

Hai già provato strumenti come set.a.light 3D o simulatori di luce virtuale? Credi che un tool gratuito come questo possa fare davvero la differenza nella formazione fotografica? Raccontaci la tua esperienza nei commenti: condividiamo consigli e risorse utili per migliorare insieme.

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