CMYK vs RGB: Quale Scegliere?
Ti è mai capitato che le foto quando le stampi ti sembrano un po’ diverse da quelle che vedi sul tuo monitor? Non si tratta di calibrazione in questo caso ma di differenza tra i colori CMYK e RGB. Conoscere il loro significato e le caratteristiche di questi due modelli di colore ti permetterà di ottenere toni accurati e fedeli quando passi dallo schermo del computer alla carta stampata.
Le differenze tra RGB e CMYK
I colori si manifestano in modi diversi, sembra assurdo detto così ma è vero. Alcuni oggetti emettono una luce propria, altri la riflettono, dipende sopratutto dal tipo di materiale utilizzato, per questo non devi sorprenderti se una foto che hai stampato è diversa da quella appena vista sullo schermo del computer.
Ma perché succede questo? Per cercare di rispondere a questa domanda userò i modelli di colore e del loro comportamento sui diversi materiali, in questo caso saranno i modelli RGB e CMYK.
L’obiettivo dei profili colore è garantire che i toni rimangano accurati mentre stampiamo i nostri file digitali. È fondamentale per vedere lo stesso risultato sia sullo schermo che sulla carta stampata.
La maggior parte dei software di post-produzione come Photoshop permette di utilizzare i profili colore CMYK e RGB per il lavoro digitale e di stampa. É molto importante quindi sapere quale mezzo vuoi utilizzare per visualizzare le tue immagini in anticipo in modo da utilizzare l’opzione migliore per il tuo caso.
Modello colore RGB
Questo modello viene utilizzato con oggetti che emettono una luce, proprio come le lampadine. La luce potrà essere rossa, verde e blu, proprio come l’acronimo. Questo è un modello additivo, vuol dire che si combinano tra loro e sommandoli si finisce per ottenere il bianco.
Se ti capita di guardare uno schermo digitale, scoprirai che è composto da punti rossi, verdi e blu.
Ogni punto varia la propria emissione di luce, per creare punti bianchi, i punti RGB si illuminano intensamente sullo schermo. Per il nero, non si accendono.
Per visualizzare altri colori, lo schermo utilizza le combinazioni tra il rosso, il verde e il blu.
Tutti gli schermi digitali utilizzano il modello colore RGB, ma non sono tutti uguali, esistono per esempio i display AMOLED che a differenza dei classici LCD emettono luce con una retroilluminazione bianca per visualizzare il colore.
Entrambi i sistemi hanno vantaggi e svantaggi ovviamente, gli AMOLED riescono a produrre toni più vividi ma allo stesso tempo gli schermi LCD sono più in grado di visualizzare bianchi più netti.
Infatti gli schermi AMOLED sono utilizzati sopratutto per televisioni o smartphone, quelli LCD invece nei monitor dei computer per fotografi.
Ovviamente in tutti i casi per garantire che visualizzano colori accurati devi calibrare il monitor.
Riuscire ad acquistare uno schermo con una copertura sRGB del 100% sicuramente è grande vantaggio perché ti permette di visualizzare l’intero spettro di colori possibili con il modello RGB.
Se non sai di cosa sto parlando rileggiti la differenza tra i colori RGB e sRGB.
Modello CMYK
Questo modello invece utilizza il Ciano, il Magenta, il giallo e la chiave (nero). In questo caso parliamo di un modello sottrattivo, quindi quando si combinano i colori tra loro si finisce per ottenere il nero.
RGB e CMYK vengono visualizzati come profili colore sui nostri computer.
Il modello colore CMYK viene utilizzato per le stampe e il processo di creazione dei colori è leggermente diverso.
La combinazione tra ciano, magenta e giallo crea il nero , proprio come una combinazione di RGB crea il bianco. Ma, per risparmiare tutto quell’inchiostro, è molto meglio usare invece il nero e poiché CMYK non è in grado di produrre bianco, le stampanti utilizzano il bianco sulla carta per visualizzare quel colore specifico.
Per creare altri colori si applica la combinazione dei colori, per esempio una combinazione di ciano e magenta produce il blu.
Nel pannello delle impostazioni e preferenze di Photoshop si possono scegliere profili CMYK differenti per esigenze commerciali specifiche. Quindi se lavori con laboratori di stampa professionali, sarebbe meglio chiedere ai tecnici quale particolare tipo di profilo usano per poter
Quando dovresti usare RGB o CMYK?
RGB è il profilo colore predefinito per la visualizzazione di immagini digitali.
Dovrai utilizzare CMYK se desideri stampare le tue foto.
Convertire RGB in CMYK?
Per confermare che il modello di colore accedendo alla scheda Immagine di Photoshop .
Una volta visualizzato il menu a discesa, vai su Modalità e guarda il profilo selezionato e vedere se utilizza RGB o CMYK.
Sai già che RGB è perfetto per visualizzare le immagini sugli schermi. Ma cosa dovresti fare se hai bisogno di stampare la tua immagine?
In tal caso, dovrai convertirlo.
Per convertire il tuo file RGB, vai su Modifica . Quindi fare clic su Converti in profilo .
La variazione di colore non è semplice da vedere, ma fidati che se stampi quella foto la versione CMYK sembrerà molto più ricca di colori che quella in RGB.
Se vuoi tenere le tue foto sul computer o visualizzarle sullo smartphone è inutile convertire da RGB a CMYK, ma se devi stampare le foto convertirle gli darà una resa superiore.
Spazio colore PANTONE
Il PANTONE è un sistema di corrispondenza dei colori ampiamente utilizzato nell’industria grafica e nella stampa. È particolarmente riconosciuto per la sua capacità di garantire la precisione dei colori, un aspetto cruciale in progetti di design e stampa di alta qualità.
Il sistema PANTONE è basato su un insieme di colori standardizzati, o “sfumature”, ciascuno identificato da un numero univoco. Ogni sfumatura PANTONE è creata utilizzando inchiostri specifici e misurazioni rigorose, il che significa che ogni colore ha una corrispondenza precisa. Questo sistema è una risorsa essenziale per designer, stampatori e clienti che richiedono colori coerenti e accurati nei loro progetti.
Il motivo per cui il sistema PANTONE è così importante risiede nella sua capacità di superare le limitazioni dei modelli di colore RGB e CMYK. Mentre l’RGB è ideale per la visualizzazione su schermi digitali, il CMYK è ampiamente utilizzato per la stampa. Tuttavia, nessuno di questi modelli può garantire la corrispondenza esatta dei colori tra tutti i dispositivi e i processi di stampa.
Quando si richiede una corrispondenza precisa del colore in progetti di branding, packaging, logo design o qualsiasi lavoro in cui la coerenza del colore è essenziale, i professionisti si rivolgono spesso al sistema PANTONE. Un colore specifico PANTONE può essere selezionato dal catalogo PANTONE, che offre un’ampia gamma di opzioni.
Il sistema PANTONE viene utilizzato sia per l’output su schermi che per la stampa. I designer possono specificare un colore PANTONE per un progetto e assicurarsi che sia identico in tutte le fasi, dallo schermo al prodotto finito. Per esempio, in un progetto di packaging, il designer può utilizzare un colore PANTONE per il marchio del prodotto, garantendo che il colore sia coerente su etichette, confezioni e altri materiali promozionali.
In sintesi, il sistema PANTONE offre una soluzione affidabile per la gestione del colore in situazioni in cui è fondamentale la coerenza e la precisione dei colori, garantendo che i risultati finali rispecchino fedelmente la visione del designer. La sua importanza nell’industria grafica e della stampa è inestimabile.
Il processo del Soft Proofing
Il soft proofing è una pratica essenziale nel mondo della gestione del colore e della stampa. Questo processo consente ai designer e agli operatori di stampa di visualizzare un’anteprima delle immagini o delle grafiche come appariranno dopo la stampa, prima che venga effettuata la stampa effettiva. Questo è particolarmente importante perché le immagini possono apparire in modo diverso su uno schermo rispetto a quando sono stampate su carta o altri supporti.
Il processo di soft proofing coinvolge l’utilizzo di software specifici che emulano le caratteristiche della stampa, come il tipo di inchiostro, la qualità della carta e le condizioni di illuminazione. Questo software permette ai designer di valutare come i colori e i dettagli saranno riprodotti durante la stampa.
I vantaggi del soft proofing sono molteplici. In primo luogo, permette di risparmiare tempo e denaro evitando prove di stampa fisiche costose. In secondo luogo, consente di ottimizzare la qualità dell’immagine prima della stampa, riducendo il rischio di risultati indesiderati. Inoltre, il soft proofing consente di confrontare le versioni RGB e CMYK delle immagini per valutare eventuali differenze di colore e apportare correzioni necessarie.
Per eseguire il soft proofing, il designer deve caricare il file digitale sul software di anteprima. Il software quindi simula la resa dei colori e delle tonalità sulla base delle specifiche della stampante e delle impostazioni di stampa previste. Il designer può quindi valutare l’anteprima e apportare eventuali regolazioni al colore o al contrasto in modo da ottenere il risultato desiderato.
Questo processo è particolarmente utile per progetti in cui la corrispondenza precisa del colore è essenziale, come il branding aziendale o la produzione di materiale promozionale. Inoltre, il soft proofing è uno strumento prezioso per garantire che i colori delle immagini siano fedeli all’intenzione del designer e che il risultato finale soddisfi le aspettative.
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